Per il parlamento italiano Cosentino è innocente... Beati loro ne sono sicuri (Per molti deve essere accertato)

Cose dell'altro mondo, non si riesco a credere a quanto è successo oggi in parlamento. Su una richiesta di arresto per Cosentino al quale viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, la maggioranza dei parlamentari italiani più una fetta di quelli di opposizione hanno votato contro l'autorizzazione a procedere, ritenendo inconsistenti le motivazioni dei magistrati e quanto detto da quattro pentiti,  almeno credo.

Non so come facciano a dormire la notte queste persone che hanno votato contro l'autorizzazione, dato che persiste un dubbio insostenibile cioè l'estraneità o la complicità di Cosentino con gli ambienti malavitosi dei casalesi.

Se fossi stato in parlamento avrei votato per l'arresto perché avrei voluto dissolvere il dubbio con un processo. I più, invece, in parlamento hanno deciso per il non processo, fedeli alla linea del partito che, a quanto sembra, vuole affermare in tutti i modi possibili l'innocenza senza processo; come se non bastasse, vorrebbe addirittura che questo modo assurdo di pensare fosse quello comune.

Qualcuno sperava quanto meno alle dimissioni dal governo ma anche quelle sono state respinte. Non c'è mai limite al peggio. Marrazzo per essere andato a trans si è dimesso o si dimetterà, in ogni caso la sua credibilità è finita, non certo perchè è andato a trans bensì per aver mentito a tutti, anche ai membri della sua famiglia. Cosentino, invece, è accusato di ben altro e non  ha fatto una piega. Almeno i suoi amici in Parlamento avrebbero dovuto dirgli di dimettersi invece nulla tutti compatti.

Se fossi nella situazione di  Cosentino, dopo aver dichiarato l'estraneità alla vicenda, avrei premuto la magistratura affinché si procedesse il più velocemente possibile per scongiurare ogni possibile relazione con la camorra, non avrei certo visto i giudici e i magistrati come nemici, perché così facendo avrei inasprito i sospetti. La verità è che non sono Cosentino o Berlusconi e quant'altri la pensano come loro.

Ho sempre detto che andare via dall'Italia, come hanno fatto molti miei coetanei, equivale a gettare la spugna e quindi ho sempre scartato l'ipotesi, ma adesso è un pensiero ricorrente e sempre più forte.

L'altro giorno ho visto al TG i disordini scoppiati in Grecia per protestare contro la corruzione e le politiche nefaste del governo greco. Il cronista del servizio parlava del debito al 127% del pil e tante altre "belle" cose e lo raccontava come se in Italia stessimo meglio. L'indomani dei disordini il Governo greco ha chiesto ai capi dei partiti maggiore serietà, in Italia non viene detto nulla ai partiti e ai politici neanche quando il "No B-day" viene organizzato non solo nel Bel Paese, ma anche all'estero.

Ah quasi dimenticavo Castelli e il suo "ma va ciapà i ratt" a Saviano che ha dedicato il titolo di "Socio Onorario dell'Accademia di Brera e il Diploma di Secondo Livello in Comunicazione e Didattica dell'Arte honoris causa" ai meridionali del nord. L'espressione dialettale di Castelli credo significhi: "vai a catturare i topi" in molti dicono sia un eufemismo di vai a quel paese.

La voglio prendere bene: per me  è una  parola magica di Harry Potter di  noi  altri (solo per gli occhiali non certo per le recite che ogni giorno quelli della Lega mettono in scena) e credo serva per allontanare le tope e i topi dai politici.


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