In Italia l'onesto passa per fesso, perché? Paga le tasse

Sembra incredibile ma è così, solo ce ne rendiamo conto di tanto in tanto: quando l'evento diventa praticamente palese. Mi riferisco allo scudo fiscale che rischia di ricevere un ulteriore condono, tuttavia le cronache di stamattina dicono che il Quirinale stia vigilando... speriamo bene.

Perché l'onesto passa per fesso? Bene, vi sono dei cittadini italiani che guadagnano tanti soldi anche da proventi illeciti e con sotterfugi, società offshore, occultando i soldi nelle automobili o in altre maniere li portano all'estero, nei cosiddetti paradisi fiscali dove, in alcuni casi, non esiste alcun tipo di tassazione coadiuvato da un imponente segreto bancario.

Nei periodi critici, quando sta per andare tutto "a gambe all'aria" oppure quando è necessario far entrare un po' di soldi nelle casse dello Stato si ricorre ad un espediente chiamato "scudo fiscale": questo è il terzo in Italia. Questo strumento permette di far rientrare i capitali illeciti che si trovano all'estero, illeciti perché su essi non è stato pagato un centesimo di tasse allo stato, in barba ai lavoratori dipendenti (i fessi) che pagano fino all'ultimo centesimo.

Si può pensare che lo Stato a fronte del rientro chieda una forte percentuale in tasse, purtroppo chi pensa così sbaglia perché il tutto avviene nel più completo anonimato e pagando allo Stato solo il 5% cioè: per ogni milione di euro (1.000.000 €) si pagano cinquanta mila euro (50.000 €) di tasse.

Ora pensando alla tassazione che c'è in Italia, anche un bambino non portato per la matematica si renderebbe conto che lo Stato sta facendo un regalo a questi signori, a coloro che hanno evaso le tasse portando i soldi all'estero ma non solo; il Governo sta, di fatto, offrendo anche la possibilità di riciclare il denaro a gente di malaffare che hanno soldi in paradisi fiscali. A questo punto se proprio lo Stato deve gettare la spugna diventando, a mio avviso, complice sarebbe stato meglio se avesse chiesto almeno il 20%.

Adesso sta spuntando anche l'ipostesi di condonare i reati fiscali commessi in Italia quindi entra nel decreto "anti crisi" anche il falso in bilancio che, tra l'altro, ottiene il primo si al Senato. Non c'è che dire è proprio il paese delle contraddizioni: da un lato si "combattono" i paradisi fiscali da un altro lato si accinge a divenirne uno. Nel frattempo gli onesti passano per fessi e continueranno a pagare per tutti pur avendo meno soldi.

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