Il Governo di fronte ad una nuova crisi: chi la spunterà sulle gabbie salariali: Pdl o Lega?

Sulle gabbie salariali sono veramente tutti arrabbiati non c'è nulla da fare è davvero troppo portare il paese di nuovo agli anni '50 anche per il Pdl, pertanto si cerca una sorta di mediazione che, a quanto si legge sui giornali, dovrebbe portare la calma.

La proposta messa in campo dal Governo, che tra l'altro già esiste, sarebbe quella di incentivare le fabbriche più produttive che, come tutti ben sanno, sono quasi tutte al nord. Questa proposta da molti definita "tradizionale" viene dopo la durissima chiusura dei sindacati e degli industriali e frangia suddista del Pdl.

Per il momento inizia la campagna di stemperamento ad opera dei vari portavoce tra cui Capezzone che dice, come si legge su Repubblica: "No alle gabbie salariali se queste sono intese come una discriminazione, sì ad una contrattazione che tenga contro della produttività".

Come si può ben immaginare, quelli della Lega non ci stanno e attaccano con Zaia, chi è Zaia? Semplice è il Ministro dell'agricolotura che di tanto in tanto si risveglia, il quale dice: "Le gabbie salariali vanno fatte: se si vuole il federalismo lo si deve volere fino in fondo". Solo che il buon Zaia, come tutti, no sa minimamente come gestire il federalismo e se questo porti un reale beneficio allo Stato o no, nè tantomento si sa quanto costerà allo Stato. Ho l'impressione che non lo sappia neanche Tremonti.

Purtroppo, sulla questione, a furia di slogan, si è arrivati al punto di non ritorno; a mio avviso, ascoltando le parole del Governo che è praticamente iscritto alla Lega, si sta procedendo verso una secessione silenziosa...c'è da preoccuparsi.

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