Gasparri freddato da Fini sulla pillola RU486

Non c'è che dire il buon Gaparri mosso da un amore fraterno e sincero per il Popolo italiano e per le donne ha chiesto al parlamento di occuparsi dell'uso della pillola Ru486, dato che non èp poossibile che se ne occupino tecnici privi legittimazione popolare (come se lui l'avesse, la avrà quando sarà scelto dal popolo e non dai partiti).

La decisione di Gasparri ha incontrato il blocco di Fini, che ha trovato la richiesta quanto meno "singolare". Fini, però, non ha capito una cosa fondamentale: Gasparri vuole salvare tante italiane dalla scomunica, infatti, la sua prorposta viene all'indomani dell'annuncio della scumunica per i cattolici che ne faranno uso da parte del Vaticano, che a mio avviso, si dovrebbe solo vergognare perché non permette nulla: no all'aborto; no alla pillola anticoncezionale, no al preservativo, nemmeno in Africa dove pullula l'AIDS, no al coito interrotto, però, i preti pedofili si: a quelli in passato, non so se ancora oggi, è stata sempre garantita protezione. Quelli vengono chiamati sacerdodi che sbagliano; per favore, cari preti, state un po' zitti che non se ne può più.

Gasparri non si arrende ed annuncia indagini conoscitive sugli effetti della pillola, quindi questo scontro sicuramente lo rivedremo a settembre, quando sarà avviato l'uso che, tra l'altro, avverrà in ospedale, quando nel resto d'Europa viene venduta nelle farmacie. In ogni caso anche Cicchitto lascia intendere che il parlamento non è il luogo adatto per decidere come adoperare la Ru486.

A me sembra che Gasparri, anche se mosso da una spinta filantropica senza precedenti, abbia fatto una magra figura.

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