Quando sarà libera la Campania?

Caro Blog,

è da un po' di giorni che non ti scrivo, ma sono stato impegnato con altre faccende e ho seguito per quello che ho potuto i fatti di Castelvolturno. Sembra che ovunque in Italia e, nel caso particolare, in Campania si possa fare quello che si vuole, sette extra comunitari sono stati trucidati dalla Camorra e un Killer è stato preso: ragionando in un paese civile un fatto simile è inpensabile almeno che non si tratti di uno squilibrato che fa fuoco sulla folla. Qui in Campania, caro amico, invece siamo abituati a questo stato di cose che anche i bambini sanno come chiamare nelle diverse accezioni del termine: "regolamento di conti, esecuzione, etc. etc". Nessuno più resta sconvolto di fatti del genere questa è la gravità, nessuno si accorge più di nulla ormai e passa come normale l'usanza di talune persone che vanno in giro con armi da guerra.

Il dolore delle famiglie e di una comunità a cui va anche il mio conforto, per quanto possa valere, è grande, ma non ho potuto fare a meno di notare che la manifestazione scaturita dai fatti, promossa, senza ombra di dubbio, dalla rabbia e dalla frustrazione, a me è sembrata più una manifestazione anti italiani che anticamorra, con scene che viste solo in tv nelle zone di guerra o nelle zone della cara Africa, dove imperversa la guerra civile: automobili capovolte, gente che va in giro in auto con altri seduti sul cofano che recano spranghe, quasi a voler una sorta di vendetta. Capisco lo stato in cui sono costretti a vivere i miei fratelli africani e le angherie che ricevono ogni giorno sia dalle leggi che comportamenti di taluni individui che sicuramente non sono prerogativa di tutti i campani e di tutti gli italiani ma, vedi caro blog, non è un buon motivo per scatenare una "mini guerra civile".

Il Responsabile della comunità extra-comunitaria di Castelvolturno è andato a scusarsi per l'accaduto con le autorità italiane ed ha fatto benissimo per non alimentare il clima di odio che, nonostante le smentite, cresce giorno per giorno. Oggi si legge, sui quitidiani dell'arresto di uno dei presunti killer, le forze dell'ordine sono andati a prenderlo a casa dei genitori dove viveva in regime di arresti domiciliari, assurdi per reati di mafia, speriamo sia l'uomo giusto che possa marcire in galera.

Caro Blog, in questo clima pesante e gravissimo per gli accaduti, la politica non perde tempo a bacchettarsi sull'inefficienza del sistema penitenziario in Italia, senza mai rendersi conto che a turno tutti hanno contribuito a renderlo tale, pensando esclusivamente a indulti, sconti di pena, a chiudere case circondariali come l'asinara per poi trovarci con detenuti accalcati in istituti di pena al collasso. I politici, poi, hanno la faccia tosta di parlare male dei magistrati che non hanno dove rinchiudere i mafiosi visto che carceri non ci sono.

Coloro che hanno distrutto invece arredi stradali e automobili non pagheranno nulla? Qualcuno li giustifica, sinceramente non credo che vadano giustificati: non si fa giustizia da soli, almeno non in un paese civile. E' giusto che queste persone paghino ciò che hanno distrutto altrimenti, per come penso, l'integrazione non ci sarà mai. Gli immigrati non devono essere puniti né più né meno degli italiani altrimeni possiamo solo sognarla l'integrazione. Di pari passo, però, gli immigrati giunti in Italia regolarmente o che si sono messi in regola, a mio avviso, devono godere degli stessi diritti e non devono assolutamente essere discriminati, in caso contrario vi saranno sempre ghetti. Possiamo sciacquarci la bocca come vogliamo, la politica può pensare di introdurre tutti i diritti umani del mondo, ma finquando vi sarà un uomo che prevarica sull'altro gli extra-comunitari non saranno mai integrati nella società.

In ogni caso ciò che è avvenuto a Castelvolturno non è passato inosservato dall'attuale Governo che ha annunciato strette e maggiori controlli anche sui ricongiungimenti familiari e sulle procedure di asilo politico. In più vi saranno circa 500 militari nella zona del basso casertano. Posso affermare, caro blog, che la zona di confine tra la Provincia di Napoli e quella di Caserta, soprattutto la fascia costiera e l'immediato entroterra, è blindata.
Quanto altro dovremo sopportare, caro amico, per avere una Campania libera?

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