Ho sete d'acqua libera... ho sete d'acqua pubblica

Non se ne può più si parla di aiuti alle famiglie di contenere i costi, ma non si parte mai dalle cose essenziali.

Qualcuno si è mai domandato quante volte paga l'acqua? Beh, sono riuscito a fare un conto per la mia famiglia: la paghiamo tre volte quella che si consuma, quella che dovrebbe essere depurata cioè l'acqua reflua e una piccola parte in acqua minerale.

Per ciò che attiene l'acqua minerale si può scegliere o no di pagarla in quanto comprata di proposito a volte credendo che quella che sgorga dai rubinetti non sia buona.

L'acqua di città merita necessariamente un discorso a parte perché è quella che arriva in ogni casa quella che viene bevuta così com'è dal rubinetto bella, fresca, quella che una volta era gestita dal Comune per intenderci.

Oggi, purtroppo, non lo è più grazie ai signori che siedono in Parlamento ci hanno riempito di parole dicendo che affidare l'acqua ai privati avrebbe evitato sprechi, sarebbe costata sempre lo stesso prezzo e tante altre belle parole, ma in realtà le cose sono andate diversamente sono rarissimi i casi dove si paga lo stesso prezzo di prima e le promesse di un miglioramento del sistema di condutture per evitare gli sprechi non sono state ancora realizzate. Nel fattempo le tasche degli italiani si sono alleggerite.

Gli aumenti dell'acqua sono dovuti fondamentalmente alle società, ognuna di esse per funzionare ha bisogno di un consiglio di amministrazione che, a causa delle loro responsabilità, prendono uno stipendio elevato, cosa che non accadeva quando la gestione era comunale perché erano tutti dipendenti comunali quindi con uno stipendio regolare prefissato.

Molti Comuni d'Europa hanno siglato contratti dove la società che gestisce è costretta a pagare penali se l'acqua non dovesse rispondere a criteri di qualità e nel caso vi siano sprechi; molti altri invece sono stati costretti ad abbandonare l'idea della privatizzazione a causa delle proteste dei cittadini. In Italia, come spesso accade, tutto viene fatto in gran segreto, in più sono pochi o assenti i Comuni dove le società private pagano penali nel caso il servizio di privatizzazione non corrisponda ad elevati standard di qualità e di salvaguardia della risorsa idrica. Nessuno o quasi, pertanto, trova differenza tra prima e dopo perché forse non è cambiato nulla, l'unica cosa che è cambiata è la tariffa.

Diffondi: Ho sete di acqua libera. Rendiamo di nuovo l'acqua pubblica.



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